Presìdi Educativi Lucani
Con la crisi del welfare state, sta prendendo sempre più valore la necessità di creare una Welfare community, ove gli ordini interagiscono e sono tutti sullo stesso livello, senza gerarchie. Un modello poliarchico e sussidiario, aperto, dove i cittadini sono gli attori principali senza alcuna sudditanza.
In questa cornice è possibile creare le condizioni per poter fronteggiare quel fenomeno spesso latente che è la povertà educativa intesa come la limitazione di bambini e adolescenti nel vivere in un contesto di vita adeguato e poter offrire le condizioni per poter apprendere, avere maggiore consapevolezza di sé e gli altri; sperimentare e potenziare le proprie capacità, coltivare le proprie attitudini e far emergere il proprio talento.
Per avere un contesto di vita inclusivo e coeso, è indispensabile creare una comunità educante ove è possibile far convergere tutte le risorse del territorio per poter fronteggiare elementi di crisi e soddisfare ogni tipologia di bisogno. In questa cornice, il Presidio educativo rappresenta il punto focale di questo modello di comunità in cui far coincidere i fattori protettivi di una comunità centrando l’attenzione sui minori, assegnandoli un ruolo meno marginale nella local governance.
Il contesto lucano degli ultimi anni, per via delle trasformazioni sociali in atto, sta attraversando un delicato periodo storico in cui la cosiddetta povertà educativa rappresenta quasi una priorità. Questo è determinato da: povertà crescente (in particolare tra le nuove generazioni), aumento di cittadini di origine straniera (soprattutto minori), condizioni patologiche disabilitanti in particolare del neurosviluppo (disturbi specifici dell’apprendimento, autismi, disturbi della condotta, ecc.), dipendenze (da sostanze e da alcol e soprattutto new addiction), spopolamento delle aree interne con un rischio di isolamento sociale.
In questo caso, i presidi educativi rappresenta l’espressione della sinergia tra soggetti pubblici e privati per accrescere le capacità di resilienza delle comunità locali.
Negli ultimi anni, in alcune realtà scolastiche del territorio lucano (Policoro e Valle del Sinni), sono state portate avanti iniziative simili che hanno prodotto soddisfacenti risultati. La scuola quindi si è resa protagonista per concretizzare quanto detto finora.
È per questa ragione, che il progetto #presidieducativilucani intende replicare buone pratiche già adottate in altri progetti svolti in Basilicata.
Partnership
Azioni caratterizzanti
- Valuta/pianifica secondo l’ICF: attività di formazione rivolta ai suoi insegnanti per l’uso di PEI/PDP secondo la logica ICF dell’OMS;
- Fare inclusione: adozione di buone pratiche psicopedagogiche e prodotti tecnologici per alunni con BES a scuola;
- Screening: attività rivolta agli alunni del primo anno della scuola primaria per identificazione precoce di disturbi specifici dell’apprendimento e difficoltà comportamentali;
- Seminari sulla genitorialità: attività di supporto al ruolo del genitore;
- Open school: laboratori creativi, culturali, musicali, sportivi rivolti all’intera comunità per favorire processi di inclusione, coesione sociale e solidarietà;
- Dopo-scuola: guida nei compiti per alunni con BES durante il periodo scolastico;
- Pre-scuola: preparazione all’anno scolastico di alunni con BES;
- Incontri istituzionali per allargamento del partenariato;
- Orienteering: orientamento per la scelta della scuola secondaria di II gr.;
- Coordinamento presidi educativi;
- Comunicazione e help desk;
- Attività di valutazione e monitoraggio;
- Gathering (supporto alle attività socioeducative).
Le risorse economico/finanziarie e umane disponibili messe a disposizione sono tese a:
- accrescere la capacità di resilienza per la riduzione di povertà ed emarginazione sociale;
- accogliere i minori in attività educative in alternativa a forme di devianza sociale;
- rendere la scuola attrattore di iniziative sociale;
- migliorare i processi di apprendimento e di inclusione scolastica con strumenti e metodi innovativi;
- estendere l’esperienza ad altre realtà territoriali.
Scopo del progetto
Scopo del progetto è investire su tutte le risorse territoriali per favorire la coesione sociale per potenziare la capacità di resilienza dinanzi a fattori multipli che stanno modificando le dinamiche sociali. Il progetto intende arginare forme di esclusione sociale e contrastare ogni forma di povertà. È così indispensabile creare “presidi educativi” per migliorare l’offerta dei servizi territoriali che abbiano al centro del loro interesse i bisogni dei minori.
Il fine è quello di ottenere una comunità educante attraverso attività di formazione, di sensibilizzazione, laboratoriali e culturali. Per questo è indispensabile accrescere la cultura dell’accoglienza, della condivisione e della parsimonia.